Andare a tartufi nell’Alto Molise: regole, consigli e rispetto per la natura
Un’uscita tra boschi e borghi dell’Alto Molise è un’esperienza unica: profumi di faggio e quercia, silenzi, e la sorpresa di un tartufo trovato con il proprio cane. Ecco una guida pratica per farlo bene, in sicurezza e con profondo rispetto per l’ambiente.
L’Alto Molise è un mosaico di boschi, pascoli e calanchi, con suoli e microclimi che favoriscono diverse specie di tartufo. Più che la “caccia”, qui conta il cammino lento: conoscere il bosco, osservare, ascoltare, rispettare.
Prima di uscire, verifica sempre il regolamento regionale e comunale vigente e ottieni i permessi necessari.
Preparazione: cosa portare
– Cane addestrato e in buona forma, con medaglietta e acqua.
– Zappettino o vanghetto specifico (mai rastrelli o strumenti invasivi).
– Coltellino e spazzolina per la pulizia delicata sul posto.
– GPS o mappa offline e telefono carico.
– Sacchetti traspiranti o contenitori rigidi forati; taccuino per annotare habitat e condizioni.
– Scarponi, abbigliamento a strati e kit di primo soccorso.
Regole d’oro
1. Scava poco e richiudi sempre la buca.
2. Usa solo attrezzi consentiti.
3. Rispetta proprietà e cartelli.
4. Mantieni il bosco pulito e silenzioso.
5. Prenditi cura del cane.
6. Raccogli solo il necessario, alternando le zone.
Zone e sicurezza
Cerca in boschi di faggio, cerro, roverella e in terreni calcarei ben drenati. Evita giornate con allerta meteo, segnala il percorso a qualcuno, porta un fischietto e rispetta i sentieri.
Trattamento del tartufo
Rimuovi la terra in eccesso con una spazzolina, riponi in contenitori traspiranti e conserva al fresco. Consuma in pochi giorni per preservare aroma e fragranza.
Etica
Il tartufo nasce da un’alleanza invisibile tra suolo, alberi e funghi. Ogni gesto nel bosco è una promessa: lasciare il luogo migliore di come l’abbiamo trovato.














