L’altalena della fiducia e della stima
Un viaggio tra emozioni, equilibrio e scienza
La psicologia ci ricorda che la fiducia nasce da esperienze positive
ripetute, dalla coerenza tra ciò che promettiamo e ciò che facciamo.
La stima, invece, ha radici più profonde: è un mix tra percezione di
competenza, riconoscimento esterno e dialogo interiore. Studi di neuroscienze mostrano
che il cervello rilascia dopamina ogni volta che riceviamo un feedback positivo,
rinforzando così il circuito della fiducia. Ma quando arrivano critiche o fallimenti,
gli stessi circuiti si spengono, spingendo l’altalena verso il basso.
Eppure questa oscillazione non è un difetto, ma un segnale vitale.
Proprio come l’altalena di un bambino, anche la fiducia ha bisogno di movimento
per restare viva: si impara a cadere e a risalire, a bilanciare coraggio e prudenza.
Una stima che non conosce fragilità rischia di diventare arroganza,
mentre una fiducia che non si rialza mai si trasforma in sfiducia cronica.
In fondo, vivere significa accettare il ritmo dell’altalena: lasciare che il cuore
si sollevi quando qualcuno ci riconosce valore, e avere la forza di spingere
ancora quando il movimento rallenta.
La vera saggezza non è fermare l’altalena, ma imparare a godersi il viaggio.














