Questa é¨ una storia vera, di quelle che da ragazzini, in famiglia, un po' tutti abbiamo sentito e mai dimenticato.

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Michele, ''ru vaglione''
Questa é¨ una storia vera, di quelle che da ragazzini, in famiglia, un po' tutti abbiamo sentito e mai dimenticato.
Questa é¨ la storia di Michele che nel '44 era poco pié¹ che quindicenne, poco pié¹ di un bambino, quello che ad Isernia abbiamo sempre chiamato ''nu vaglione''.
éˆ il primo figlio maschio di una famiglia numerosa, ne sente il peso ed allora, quando scopre che a Cassino c'é¨ da lavorare, non ci pensa su e con un suo amico corre in quel posto.
Alla selezione il ragazzo non passa: troppo giovane, troppo gracile, ma non pué² mollare e grazie al suo amico ed uno stratagemma riesce ad entrare.
Ed eccoli al lavoro, raccogliere i corpi dei soldati morti nella grande battaglia; corpi di ogni età e colore, caricarli su camion destinati ai macabri centri di raccolta che diventeranno grandi cimiteri.
La nausea é¨ forte ma si tira avanti, solo per sei giorni peré², dopo i quali Michele, malato e sfinito, é¨ riportato dall'amico alla famiglia sfollata a Longano, con qualche tozzo di pane e qualche lira che consegna alla madre.
Abbiamo sempre ascoltato a bocca aperta questi racconti e, quando si arrivava a questo episodio, Michele si rabbuiava mentre guardava fisso un punto lontano; forse pensando a quanto quella triste esperienza lo avesse fatto diventare uomo prima del tempo.
Una storia come tante di quei tempi, una storia vera, sé­ perché ''ru vaglion'' io lo conoscevo bene, era uno ''d Sernia''.


Testo: Tonino Ferrara
Foto presa da qui


Link ufficiale: www.iserniatour.it/blog

17/07/2018

Tonino Ferrara

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