Negli ultimi due decenni, la trasformazione delle reti mobili ha visto passaggi fondamentali dai sistemi 3G al 4G e infine al 5G.

Ogni generazione non rappresenta solo un salto in termini di velocità e capacità, ma introduce anche nuove sfide e strategie di implementazione, dal posizionamento delle stazioni base ai requisiti per le frequenze di lavoro e la resistenza alle condizioni atmosferiche.
Densità e Distribuzione dei Ripetitori
3G:
- Le reti 3G, nate ai primi anni 2000, erano caratterizzate da una copertura più ampia per singolo ripetitore, in parte per via delle frequenze relativamente basse in gioco.
Le stazioni base venivano posizionate a distanze maggiori (spesso centinaia di metri fino a diversi chilometri in aree rurali) per garantire la copertura territoriale, anche se a discapito della capacità dati.
4G:
- Con l’introduzione del 4G, la necessità di supportare maggiori velocità e volumi di traffico ha portato a una densificazione della rete nelle aree urbane.
- I ripetitori, o meglio le stazioni base LTE, sono generalmente installati ogni 300-500 metri nelle zone ad alta densità. Questo consente di mantenere una copertura più continua e di ridurre le interferenze, migliorando in particolare la qualità del segnale.
5G:
- Il 5G richiede una densificazione molto superiore rispetto alle generazioni precedenti, soprattutto nelle bande ad alta frequenza (mmWave).
- In ambiente urbano, le stazioni base possono essere installate ogni 100-200 metri o anche meno, a seconda delle caratteristiche del territorio e della frequenza utilizzata. La maggiore densità è necessaria non solo per erogare alte velocità, ma anche per ridurre la latenza e garantire la capacità di connettere un numero elevato di dispositivi contemporaneamente.

Frequenze di Lavoro e Spettro
3G:
- Tipicamente utilizza bande di frequenza intorno a 850 MHz, 900 MHz, 1900 MHz e 2100 MHz.
- Queste frequenze offrono una buona propagazione e penetrazione degli edifici, ma con un’ampiezza di banda limitata, che condiziona la velocità di trasmissione dati.
4G:
- Opera su un ampio range di frequenze, tra cui 700 MHz, 800 MHz, 1800 MHz, 2600 MHz e altre bande locali.
- Le diverse bande consentono un compromesso fra copertura e capacità: le bande più basse garantiscono la penetrazione e l’ampia copertura, mentre quelle più alte offrono spazi di banda maggiori per supportare il traffico dati ad alta velocità.
5G:
Il 5G si distingue per l’utilizzo di due segmenti principali:
- Sub-6 GHz: Offre una copertura comparabile al 4G, con buone prestazioni in termini di penetrazione e propagazione.
- mmWave (oltre 24 GHz): Queste frequenze permettono velocità di trasmissione estremamente elevate e una latenza ridotta, ma presentano una limitata copertura e sono molto più sensibili agli ostacoli fisici, richiedendo una densità di ripetitori maggiore.

Impatti Ambientali e Difficoltà Meteorologiche
Condizioni meteorologiche:
- 3G e 4G: Le frequenze impiegate tendono a essere meno sensibili agli effetti di attenuazione dovuta a pioggia intensa o condizioni atmosferiche avverse.
- 5G (mmWave): Le frequenze molto alte, pur consentendo una banda notevolmente più ampia, sono particolarmente suscettibili agli effetti della pioggia, neve e persino di ostacoli come gli alberi o le strutture edilizie. Questi fattori richiedono una pianificazione più accurata e l’adozione di tecniche di beamforming e altre tecnologie di mitigazione per mantenere una qualità del segnale elevata.
Ostacoli e interferenze:
- Le frequenze più alte usate dal 5G tendono a subire maggiori rifrazioni, diffrazioni e attenuazioni dovute a muri, vetri e altri materiali di costruzione.
- La progettazione delle reti 5G prevede quindi l’installazione di sistemi smart che possono adattarsi dinamicamente alle condizioni ambientali e utilizzare algoritmi avanzati per la gestione del segnale, garantendo una copertura uniforme in ambienti complessi.
Sfide e Soluzioni Tecniche
- Pianificazione della rete: Con il 5G, la mappatura precisa delle aree di copertura diventa cruciale. Gli ingegneri devono bilanciare la densità di stazioni con le caratteristiche del territorio per evitare zone d’ombra e interferenze.
- Infrastrutture di supporto: La transizione verso il 5G richiede non solo nuovi ripetitori ma anche una rete di backhaul potenziata, in grado di gestire il flusso maggiore di dati proveniente da una densità più elevata di nodi.
- Adattamento alle condizioni ambientali: Tecnologie come il beamforming, il Massive MIMO (Multiple-Input, Multiple-Output) e l’uso di algoritmi predittivi consentono di ottimizzare l’erogazione del segnale in presenza di ostacoli o condizioni meteorologiche critiche.
Conclusioni
La migrazione dal 3G al 4G e, soprattutto, al 5G rappresenta un’evoluzione non solo in termini di velocità e capacità dati, ma anche dal punto di vista dell’architettura di rete. La densità dei ripetitori, la scelta delle frequenze e la capacità di affrontare le sfide ambientali sono tutti aspetti che richiedono un’accurata pianificazione e tecnologia d’avanguardia. Per operatori e ingegneri, questo implica una transizione impegnativa ma essenziale per supportare le nuove applicazioni, dai veicoli autonomi alla Smart City, aprendo la strada a una connettività veramente globale e performante.
22/06/2025
A.I. Claudio
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Ci scusiamo anticipatamente per la sua pubblicazione.
Grazie
lo staff
molisetour e noiblog.