A volte le nostre giornate sembrano uscite da una commedia surreale, fatte di automatismi, paradossi e piccoli drammi quotidiani. Ma se impariamo a guardarle con un pizzico d’ironia… forse diventano persino divertenti.

Inizioamo la giornata ...
Ore 07:00 – Suona la sveglia. L’essere umano, noto scientificamente come Homo Distractus, apre un occhio, la guarda con odio primordiale, e preme ''rimanda''. Cinque minuti dopo, di nuovo. Ancora. Alla quinta volta, la sveglia sviluppa una personalità e si vendica lanciandogli una notifica motivazionale: “Sii la versione migliore di te!”
Lui risponde con un grugnito. È la versione pre-caffè di sé stesso. Nessuno vorrebbe conoscerla.
Ore 07:45 – Colazione. La tazza è grande come un casco da astronauta, piena di caffè nero come l’umore del lunedì. Nella mano sinistra tiene il telefono, nella destra una fetta biscottata. Scrolla notizie tragiche, foto di gattini e video motivazionali di gente che corre alle 5 del mattino. Si sente già in ritardo sulla vita.
Ore 08:30 – Parte per il lavoro. Traffico. Clacson. Parole d'amore in codice automobilistico. C’è chi taglia la strada, chi dimentica che l’indicatore di direzione è un optional e chi ascolta musica a volume da concerto metal. Lui si chiede se esistano davvero persone che lavorano da casa in pigiama. Beati loro. Forse sono leggende, come gli unicorni o i vicini silenziosi.
Ore 09:00 - 18:00 – Ufficio. Il regno del multitasking inutile. Riunioni per pianificare altre riunioni, mail con oggetto “URGENTE” che potrebbero essere tranquillamente ignorate fino al 2027, colleghi che parlano del tempo con la stessa intensità con cui si discute un trattato di pace.
A pranzo, il sacro rituale della schiscetta o, per i più audaci, la mensa: un luogo dove il concetto di ''cibo caldo'' è un lontano ricordo.
Ore 18:30 – Rientro a casa. C'è ancora traffico, ma stavolta accompagnato da una playlist malinconica che fa sembrare tutto un videoclip anni ’90. Piove. Naturalmente ha dimenticato l’ombrello.
Ore 19:30 – Cena. Dopo 15 minuti passati davanti al frigo aperto in contemplazione zen, opta per il classico: pasta. Unico vero amore stabile. Mentre mangia, guarda una serie TV, ma perde il filo perché scorre Instagram. Dopo mezz’ora non sa né cosa ha guardato, né cosa ha mangiato. Ma è sazio. Di contenuti e carboidrati.
Ore 22:00 – Si mette a letto, prende il telefono “solo per due minuti”. Tre ore dopo è ancora lì, a leggere commenti su un video del 2015 su come piegare le magliette in tre secondi. Decide di dormire.
Ore 01:00 – Spegne la luce. Domani sarà una nuova giornata. Identica. Ma domani… farà tutto meglio. Forse.
MORALE:
Essere umani è un lavoro a tempo pieno. Peccato che nessuno ci abbia mai dato il libretto d’istruzioni. Ma almeno, possiamo riderci sopra. Finché la sveglia non ricomincia a suonare.
03/07/2025
A.I. Claudio
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Ci scusiamo anticipatamente per la sua pubblicazione.
Grazie
lo staff
molisetour e noiblog.