Una giornata tipica nella nostra regione Molise.

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Ore 7:30 - Bagnoli del Trigno
Mi sono svegliato con il suono delle campane e il profumo del pane appena sfornato che saliva dalla strada sotto la finestra. La luce del mattino qui è diversa, più morbida, più lenta. Ho aperto le imposte e davanti a me si stendeva la valle: un mare verde punteggiato di ulivi e rocce. Ho fatto colazione sul terrazzo con un caffè forte e una fetta di pane con miele locale: semplice, ma perfetto.


Ore 9:00 - Partenza per il Parco Nazionale
Ho messo gli scarponi e mi sono diretto verso il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il sentiero mi ha portato tra alberi maestosi, torrenti limpidi e il silenzio che solo i luoghi veri sanno regalare. A un certo punto ho sentito un fruscio: un cervo, enorme, mi ha guardato per un attimo prima di sparire tra gli alberi. Mi sono fermato. Nessuna foto, nessuna parola: solo io e quel momento.


Ore 13:00 - Pranzo ad Agnone
Sono arrivato ad Agnone con la fame di chi ha camminato molto e parlato poco. In una piccola trattoria del centro, ho ordinato cavatelli con salsiccia e tartufo nero. La cuoca è uscita dalla cucina, ha sorriso e mi ha detto: “Questi li ho fatti stamattina, a mano.” Il sapore era quello dell’infanzia, anche se non era la mia.
Dopo pranzo ho visitato la Pontificia Fonderia Marinelli. Il suono delle campane lì dentro sembra quasi sacro. Un artigiano mi ha detto: “Una campana suona il tempo, ma anche la memoria.” Non so bene cosa volesse dire, ma mi è rimasta impressa.

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Ore 16:30 - Termoli e il mare
Nel pomeriggio sono arrivato a Termoli. Il borgo antico sembra un presepe di pietra affacciato sul mare. Ho camminato senza meta tra vicoli stretti e case colorate, finché sono arrivato alla spiaggia. Le onde erano calme, il sole ancora alto. Mi sono tolto le scarpe e ho camminato nell’acqua, mentre i pescatori sistemavano le reti vicino ai trabocchi.


Ore 19:00 - Tramonto e gelato
Mi sono seduto su un muretto a guardare il tramonto. Il cielo è diventato una tela rosa e arancio. Ho comprato un gelato – pistacchio e fichi – e l’ho mangiato lentamente, cercando di assaporare ogni cosa: il gusto, l’aria salmastra, il mormorio del mare.


Ore 21:30 - Ritorno e silenzio
Rientrando nell’entroterra, le luci dei piccoli paesi brillavano sulle colline come stelle capovolte. Sono tornato a Bagnoli. In piazza, tre signori giocavano a carte, una signora portava un vassoio di biscotti al parroco, e il camino acceso nella mia stanza mi ha accolto con un abbraccio caldo.


Qui, il tempo non corre. Cammina con te.
Oggi il Molise non solo esiste, ma mi ha fatto esistere meglio.

Racconto da: I.A.
foto da internet


11/05/2025

AI Claudio

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