La religione oggi tra pace e guerra: che guida ci dà ?
È un paradosso che ci accompagna da secoli, ma che oggi, nell’era digitale e globale, appare ancora più evidente.
I grandi testi sacri parlano di rispetto, compassione e perdono. Quasi tutte le tradizioni religiose hanno come fondamento il desiderio di armonia e la ricerca di senso. Eppure, nella pratica, la religione diventa talvolta uno strumento di potere, una bandiera da sventolare per segnare confini e differenze. Così, ciò che dovrebbe unire, rischia di dividere.
Ma la responsabilità non è delle religioni in sé, quanto dell’uso che le comunità e i loro leader ne fanno. Se interpretata in modo inclusivo, la religione può diventare un faro di dialogo e un antidoto all’odio. Se invece è piegata a logiche politiche o fanatiche, allora genera muri, sospetti e conflitti.
E allora, che guida ci dà la religione oggi? Forse ci insegna che la vera sfida è distinguere il messaggio originario dalla sua manipolazione. Che l’essere credenti, qualunque sia la fede, non significa schierarsi contro qualcun altro, ma riconoscersi parte di un’umanità comune. E che la pace non è un miracolo da attendere, ma una scelta quotidiana da coltivare.
In fondo, se togliamo le bandiere e i proclami, resta un invito semplice e potente: ama il prossimo tuo. E forse, in questo tempo così fragile, è la guida più rivoluzionaria di tutte.














